La visita dei vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta dal papa

Incontro con il papa il 25 gennaio.

 

Dal 22 al 26 gennaio noi vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta siamo stati a Roma per la visita ad limina. Per la gran parte di noi è stata la prima volta, in quanto la precedente è avvenuta nel 2013 e la gran parte di noi non era ancora vescovo.

Messa nella basilica di San Giovanni in Laterano il 23 gennaio.

Sono tre le sottolineature che mi sento di fare al termine di questa esperienza. La prima riguarda l’aspetto spirituale, ogni giorno abbiamo pregato e celebrato l’Eucaristia in una basilica romana, fra cui San Paolo e San Pietro, i principi degli apostoli martirizzati a Roma. Professare la fede sulle loro tombe ha confermato la nostra vocazione di successori degli apostoli e ci ha incoraggiati nell’annuncio del Vangelo facendoci sentire parte della Chiesa «una, santa, cattolica e apostolica».

I vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta nella Messa di mercoledì 24 gennaio nella basilica di Santa Maria Maggiore.

La seconda sottolineatura riguarda l’incontrò con il Papa (nella foto). Un incontro fraterno e disteso, in cui ciascuno ha potuto dialogare col successore di Pietro liberamente, in un clima costruttivo e di incoraggiamento per noi vescovi. Abbiamo accennato alle tante questioni che sono in agenda in questo tempo e interpellano la nostra Chiesa: il Papa ci ha ascoltati e incoraggiati, invitandoci alla misericordia e alla vicinanza verso i sacerdoti e il popolo che ci è stato affidato. Un secondo momento in cui abbiamo incontrato il Papa è stato nel pomeriggio, partecipando ai Vespri solenni della chiusura della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani in San Paolo fuori le mura, con la partecipazione dell’arcivescovo di Canterbury della Chiesa anglicana e di tutte le altre confessioni cristiane. Un momento in cui abbiamo percepito il desiderio di realizzare quanto Gesù ha detto nel Vangelo: «Padre ti prego affinché siano una cosa sola».

Al dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale con il cardinale Michael Czerny il 22 gennaio.

La terza sottolineatura è legata alla visita di tutti i dicasteri della Curia romana, a cui avevamo inviato una relazione sul cammino pastorale delle nostre diocesi. Incontri sereni di ascolto e di dialogo che ci hanno fatto respirare la cattolicità della Chiesa e incoraggiato nel nostro ministero episcopale nell’affrontare le sfide di oggi in tutti i campi della vita della Chiesa.

I vescovi piemontesi e valdostani nella basilica di San Paolo fuori le mura.

Messa, a conclusione della visita ad limina, nella basilica di San Pietro il 26 gennaio.

Una settimana impegnativa e ricca di incontri che ci ha confermati nella comunione universale con il successore di Pietro, il Papa, chiamato a presiedere nella carità a tutte le Chiese del mondo.

+Marco, vescovo di Alba

Il bilancio del presidente Lovignana

Venerdì 26 gennaio si è conclusa la Visita ad Limina dei vescovi della Conferenza episcopale
piemontese. Penso che il bilancio dettagliato possa essere tracciato solo da ogni singolo vescovo che ha recepito spunti e indicazioni nel formato della propria Chiesa locale. Immagino che ognuno di noi, dopo averli condivisi con i propri collaboratori, cercherà di portare i frutti della visita nella vita della Diocesi.

Parlando in termini generali raccoglierei l’esperienza che abbiamo vissuto attorno ad alcuni
poli. Le celebrazioni nella basiliche, in particolare sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, ci
hanno confermato nella fede cattolica, ricordandoci il compito magisteriale che abbiamo ricevuto per il bene del Popolo che ci è affidato.

L’incontro con i Dicasteri della Curia romana – menti e braccia operative del Santo Padre – e
soprattutto l’incontro con il Papa ci ha permesso di rafforzare la comunione universale. Se è vero che ogni Chiesa locale ha in sé tutti gli elementi che le permettono di essere Popolo di Dio adunato nell’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, è altrettanto vero che abbiamo bisogno delle Chiese sorelle per camminare con sicurezza sulla strada del Vangelo. Questo servizio di unità nella carità è assicurato e mediato dalla Chiesa di Roma e dal suo Pastore, successore di Pietro. Vorrei sottolineare come gli incontri con i Dicasteri e con il Papa si siano svolti in un clima fraterno, autenticamente sinodale di ascolto e di dialogo che ha certamente arricchito noi, ma anche permesso ai Responsabili della Curia romana di farsi un’idea della situazione delle nostre Chiese e delle popolazioni di Piemonte e Valle d’Aosta, con le loro ricchezze di cultura e di vita e con i problemi sociali, economici e morali che le affliggono.

Vorrei concludere riportando alcuni punti emersi dalle parole che il Papa ci ha rivolto nel
dialogo avuto con noi: ci ha invitati a esercitare la misericordia nell’esercizio del ministero e nelle opere di carità, ci ha chiesto di aiutare i nostri fedeli a riscoprire la bellezza della vita perché le nostre famiglie si arricchiscano di figli confidando nel Signore malgrado la durezza dei tempi, ci ha esortato a fare come gli Apostoli e cioè a non dimenticare che i primi e precipui nostri compiti sono la preghiera e l’annuncio della Parola.

+Franco Lovignana, Presidente Cep – Vescovo di Aosta

 

I vescovi partecipanti

Il pastore del capoluogo di regione – e vescovo di Susa – monsignor Roberto Repole, con l’ausiliare Alessandro Giraudo. Da Alba monsignor Marco Brunetti. Da Cuneo e Fossano monsignor Piero Delbosco. Da Mondovì il vescovo Egidio Miragoli. Da Saluzzo monsignor Cristiano Bodo. Da Pinerolo il pastore Derio Olivero, da Vercelli l’arcivescovo Marco Arnolfo, da Biella monsignor Roberto Farinella. Da Casale Monferrato monsignor Gianni Sacchi. Da Acqui Terme monsignor Luigi Testore. Da Asti il vescovo Marco Prastaro.

Per loro è stata la prima visita ad limina, mentre hanno vissuto quella del 2013, all’inizio del
pontificato di Francesco: dalla Valle d’Aosta, monsignor Franco Lovignana, da Alessandria il
vescovo Guido Gallese. Da Novara monsignor Franco Giulio Brambilla e da Ivrea monsignor Edoardo Aldo Cerrato.