ALBA Gazzetta d’Alba festeggerà i suoi 140 anni sulle note di Antonio Vivaldi, geniale compositore nato alla fine del Seicento: durante il concerto di sabato 26 novembre (alle 21 nella chiesa di San Domenico ad Alba, ingresso libero) intitolato Gloria!, Arianna Stornello (soprano), Maria Russo (mezzosoprano) e il coro e l’orchestra da camera della corale Intonando – che organizza il concerto –, diretti da Franco Biglino, eseguirà il brano Gloria Rv 588, affiancato dalle principali e più significative pagine dell’Rv 589: si tratta di opere tra loro molto simili ma distinguibili nella composizione.
Racconta Francesco Cordero, presidente di Intonando: «Siamo felici di riprendere l’attività musicale dell’associazione e di farlo con Gazzetta d’Alba, da sempre al nostro fianco come partner nel comunicare tutte le iniziative del nostro gruppo. Questa ripresa è importante per tutti, in giro c’è voglia di stare insieme di ritrovarsi, di ascoltare musica, di provare a ristabilire connessioni con l’umano che ci abita e che incontriamo nella quotidianità».
«Negli ultimi anni molti hanno detto: “Dopo la pandemia il mondo non sarà più lo stesso, noi non saremo più gli stessi”. Sul momento l’affermazione mi sembrava un’assurdità, un’esagerazione, un verdetto apocalittico per stigmatizzare un evento così grande, grave e inaspettato. Oggi, passati oltre due anni, mi piace immaginare questo dopo-pandemia come un tempo opportuno (un tempo buono) che ci viene dato per ricostruire un modus vivendi et operandi che già prima mostrava tutte le sue fragilità ma che tutti insieme abbiamo la responsabilità di ripensare e poi di tradurre in gesti concreti e affidabili, corredo irrinunciabile delle nostre nuove vite».
Secondo Cordero, in conclusione, «tutte le forme artistiche possono contribuire in modo determinante alla realizzazione di un nuovo umanesimo. Intonando nel suo piccolo cerca di dare un contributo in tal senso, con determinazione e senza scoraggiarsi. La poetessa polacca Wislawa Szymborska amava dire che anche la più terribile delle situazioni non dura mai in eterno; un suo celebre aforisma recitava: “Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte”. Ecco, ora abbiamo bisogno di grandi risposte».
Matteo Viberti