Il Politecnico di Torino ricorda l’allievo Pier Giorgio Frassati

Nel centenario della morte, e in prossimità della canonizzazione, una mostra all’ateneo tra il primo e il 5 settembre ripercorre l’esperienza universitaria di Pier Giorgio, mai disgiunta dall’impegno sociale

Era iscritto a Ingegneria, Pier Giorgio Frassati. Ingegneria meccanica, con specializzazione in mineraria. Una scelta precisa per il giovane morto per poliomielite fulminante nel 1925, a nemmeno 25 anni e a due esami dalla laurea. Lui, che sarà canonizzato il 7 di settembre, voleva stare tra gli ultimi degli ultimi, all’epoca i minatori. Per migliorarne le condizioni di vita.

“Conosci Pier Giorgio” nella sala Emma Strada del Politecnico

Nell’anno in cui cade il centenario della morte, il Politecnico di Torino rende omaggio a uno dei suoi studenti più illustri, con la mostra Conosci Pier Giorgio. In programma presso la sala Emma Strada, tra il primo e il 5 settembre, il percorso espositivo ne illustra l’eclettica figura con un’esplorazione a tutto tondo.

Arricchita per l’occasione da materiali inediti provenienti dall’Archivio storico dell’ateneo. La rassegna è promossa da Azione Cattolica, dove Frassati militava. Ed è stata ideata dall’agenzia di comunicazione multimedia Mediacor. L’ingresso è libero.

Frassati, studente esemplare, sempre a servizio del prossimo

Stefano Sacchi

L’iniziativa intende accostare gli universitari alle vicende di un loro straordinario compagno di scuola. Che sapeva unire lo studio tecnico a un intenso impegno umano e sociale. “L’Ateneo ospita la mostra su Pier Giorgio Frassati per conservarne la memoria di studente esemplare. Che si è speso tutta la vita per gli altri, mettendosi al servizio della comunità”, sottolinea il professor Stefano Sacchi, vicerettore per la Società, la Comunità e per l’Attuazione del programma al Politecnico di Torino. Una scelta in linea, peraltro, con i compiti educativi del sistema universitario. Il cui obiettivo è appunto “formare eccellenti figure professionali, docenti, ricercatori e ricercatrici. Ma anche cittadini e cittadine consapevoli. In grado di incarnare i valori umani fondamentali della solidarietà e della responsabilità verso sé stessi e il prossimo”.

Frassati e i legami con il Politecnico

Il viaggio nella vita di Pier Giorgio si sofferma in particolare sugli aspetti spesso meno noti al grande pubblico. La sua profonda spiritualità, unita alla missione nel sociale e nella politica. E poi la passione per la montagna come luogo di crescita interiore e di ricerca nell’assoluto. Per l’occasione dell’esposizione al Politecnico, l’allestimento è stato anche arricchito di quattro nuovi pannelli. Espressamente dedicati all’esperienza universitaria di Pier Giorgio e al suo legame con l’Ateneo. Documenti esclusivi e testimonianze dirette raccontano il percorso di studio del giovane. La rete di amicizie e gli interessi maturati tra i banchi d’ingegneria meccanica.

Frassati. Una testimonianza di impegno caritativo e sociale

Roberto Falciola

“I materiali del Politecnico ci hanno permesso di ampliare un capitolo fondamentale della storia di Frassati – ha commentato il curatore della mostra, Roberto Falciola, vice-postulatore della causa di canonizzazione epresidente di Azione Cattolica – È infatti negli anni universitari che la personalità di Pier Giorgio si forma in maniera definitiva. Tra l’impegno di studio e la dedizione ad Azione Cattolica e alle Conferenze di San Vincenzo. Riscoprire questi aspetti ci aiuta a comprendere come la sua testimonianza sia ancora straordinariamente attuale. Specialmente per i giovani che si affacciano al mondo”.

Torino si mobilita nella memoria di Frassati

L’esposizione “Conosci Pier Giorgio” si aggiunge del resto alle numerose iniziative cittadine dedicate a Frassati nell’anno del centenario. Tra le altre, l’apertura dello spazio espositivo multimediale ‘Verso l’altro’Realizzato dall’Arcidiocesi di Torino nella piazzetta Università dei Maestri Minusieri 3a.

Frassati. Passione intellettuale e impulso alla solidarietà

Il ricordo di Frassati diventa ben di più di un atto di memoria storica in questi giorni di celebrazione del centenario. «Si fa» come si legge nella presentazione della mostra «opportunità per riflettere sull’importanza di coniugare l’impegno intellettuale e professionale con i valori umani e la solidarietà. La sua figura di studente, appassionato e impegnato, è una testimonianza di come la costruzione del futuro consista anche nel mettere, con coerenza e generosità, le proprie competenze al servizio degli altri».

Agd notizie