«La visita pastorale vuol essere questo: annunciare con coerenza e senza giudicare nessuno il vangelo di Gesù Cristo e la legge dell’amore a tutti camminando fra i filari della Vigna del Signore, come ho scritto nella lettera pastorale, che sono le nostre Comunità, i nostri gruppi e le nostre realtà ecclesiali e sociali; vuol dire raccogliere i frutti che ci sono, potare i tralci fecondi, tagliare i rami secchi, liberandoci da tante strutture pesanti e superflue. Per compiere tutto questo c’è bisogno dell’apporto di tutti, nessuno escluso. Tutti noi sappiamo quanto sia faticoso lavorare nella vigna, ma la gioia della vendemmia supera e fa dimenticare ogni fatica». Citando un brano della sua ultima lettera pastorale (Chiamati a lavorare nella vigna del Signore), monsignor Marco Brunetti ha richiamato lo scopo della sua visita pastorale alla diocesi, che è approdata alla vicaria di Alba, ultima tappa di un cammino snodatosi per oltre un anno nelle otto vicarie della Chiesa locale.

Il vescovo Marco Brunetti accolto dal sindaco Alberto Gatto davanti alla chiesa di Cristo re.
Nella celebrazione di apertura, nella chiesa albese di Cristo re, il vescovo Marco ha ribadito l’invito all’impegno e alla partecipazione per tutti, facendo anche riferimento al Vangelo della 3a domenica di Pasqua: «Siamo chiamati a gettare le reti del nostro impegno pastorale sulla parola di Gesù e perché ciò avvenga dobbiamo riconoscerlo presente e accanto a noi come ha fatto “quel discepolo che Gesù amava” per esclamare anche noi “È il Signore”».

Il saluto del vicario don Pier Luigi Voghera.
Fugando i timori di un «controllo o ispezione», Brunetti ha invece sottolineato l’intenzione di porsi «in ascolto di quanto il Signore suggerisce alla nostra Chiesa», per «far emergere innanzitutto il positivo», verificando lo stato e l’uso degli immobili, la sostenibilità ecologica, la trasparenza e la legalità delle attività parrocchiali, il dialogo con le realtà civili e sociali, l’attività di catechesi, liturgia e carità.
Di seguito il testo integrale dell’omelia:

L’omelia del vescovo Marco.
III DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA
Santa Messa di apertura della Visita Pastorale
alla Vicaria di Alba
OMELIA DEL VESCOVO MARCO
Chiesa parrocchiale di Cristo Re
ALBA – Sabato, 3 maggio 2025
Carissimi fedeli, sacerdoti, religiosi/e della Vicaria di Alba,
è con gioia e trepidazione che celebro questa solenne celebrazione in questa grande Parrocchia, dedicata a Cristo Re, in occasione dell’inizio della mia visita pastorale alle comunità che appartengono a questa Vicaria.
Ringrazio per l’accoglienza ricevuta e la disponibilità manifestata a vivere bene questa esperienza di fede e di Chiesa.
Ho inteso accompagnare questa mia visita con la lettera pastorale intitolata “Chiamati a lavorare nella vigna del Signore” in cui ho spiegato il senso e il contenuto di questa mia visita, che vi invito a leggere.
Il Vangelo che abbiamo ascoltato in questa domenica del tempo di Pasqua ci propone il dialogo in riva al lago di Gesù con Pietro, al quale chiede: «Mi ami tu?». Vorrei che oggi sentissimo rivolta a noi questa domanda, così vera e profonda. Infatti è sull’amore che noi fondiamo la nostra fede.
Dopo aver pescato nulla nella notte ecco che si fa vicino Gesù e sulla sua Parola gettano nuovamente le reti «e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci».
Siamo chiamati a gettare le reti del nostro impegno pastorale sulla Parola di Gesù e perché ciò avvenga dobbiamo riconoscerlo presente e accanto a noi come ha fatto «quel discepolo che Gesù amava» per esclamare anche noi «È il Signore».
Si tratta di una vera e propria professione di fede, riconoscere il Signore presente nella nostra vita, anche in quella ecclesiale, per potergli correre incontro come Pietro e dialogare con Lui.
Signore, apri i nostri occhi e aiutaci a riconoscerti presente in tutte le realtà quotidiane e nelle relazioni con i fratelli e sorelle che incontriamo sul nostro cammino.
Gesù termina il dialogo con Pietro con un comando: «E, detto questo, aggiunse: ”Seguimi”».
Se abbiamo riconosciuto Gesù nella nostra vita, se lo amiamo con tutte le nostre forze e nonostante i nostri tradimenti, allora siamo chiamati a metterci alla sua sequela, ad accogliere il suo invito per testimoniare la nostra fede in Lui.
Tutti noi, Vescovo, sacerdoti, diaconi e battezzati, come gli Apostoli siamo inviati ad annunciare che il Regno di Dio è in mezzo a noi!
La Visita Pastorale vuol essere proprio questo: annunciare con coerenza e senza giudicare nessuno il vangelo di Gesù Cristo e la legge dell’amore a tutti camminando fra i filari della Vigna del Signore, come ho scritto nella lettera pastorale, che sono le nostre Comunità, i nostri gruppi e le nostre realtà ecclesiali e sociali; vuol dire raccogliere i frutti che ci sono, potare i tralci fecondi, tagliare i rami secchi, liberandoci da tante strutture pesanti e superflue.
Per compiere tutto questo c’è bisogno dell’apporto di tutti, nessuno escluso. Tutti noi sappiamo quanto sia faticoso lavorare nella vigna, ma la gioia della vendemmia supera e fa dimenticare ogni fatica.
Le famiglie, in virtù del sacramento che hanno ricevuto sono il luogo privilegiato per la trasmissione della fede. Così pure la testimonianza di vita nei vari ambienti, come il lavoro, la scuola, la salute, lo sport, la politica sono essenziali per rendere la nostra fede in Gesù Cristo credibile e autentica.
La finalità principale che mi propongo con questa Visita pastorale è di confermare nella fede il popolo che mi è stato affidato.
Intendo mettermi in ascolto di tutte le realtà che incontrerò e rendermi disponibile al dialogo con tutti per cogliere il bene che certamente esiste in ogni realtà pastorale e soprattutto incoraggiare sacerdoti, religiosi/e e laici nel loro impegno missionario di annuncio del Vangelo, di santificazione della vita cristiana e di testimonianza della carità.
Con la Visita pastorale voglio verificare l’impegno e lo sforzo in merito alla formazione che porti ad un’autentica adesione a Cristo e ad un impegno fattivo alla trasmissione della fede.
A fronte di tutto questo, il mio intento è incoraggiare e infondere serenità che ci viene dalla certezza della presenza dello Spirito e dalla gioia del Vangelo.
Lungi da me qualsiasi ipotesi di controllo o ispezione, intendo vivere questo mio andare con semplicità e normalità, ponendomi accanto ai pastori e alle comunità loro affidate come un padre, un fratello ed un amico, in ascolto di quanto lo Spirito suggerisce alla nostra Chiesa.
Vorrei far emergere innanzitutto il positivo ed affrontare con fiducia le carenze e le difficoltà esistenti, valorizzando i carismi e i ministeri presenti in ciascuna realtà pastorale, a cominciare dalle famiglie, dalla vita religiosa e dai laici impegnati e formati in questi anni dal nostro polo teologico di Fossano, in vista anche di possibili ministeri laicali.
Sarà oggetto di verifica anche lo stato e l’uso pastorale degli immobili, incluse la Chiesa parrocchiale, la canonica e le cappelle, presenti sul territorio parrocchiale, compresa la sostenibilità ecologica, la trasparenza e la legalità delle nostre attività parrocchiali.
La collaborazione e lo scambio con le realtà civili e sociali: comune, scuole, centri sportivi e associazioni, sindacati e imprenditori ecc… saranno oggetto di attenzione per valutare la capacità di ogni comunità di interagire e fare rete con tutta la realtà sociale e civile presente sul territorio.
Catechesi, liturgia e carità saranno i tre ambiti oggetto di verifica e confronto con i Consigli pastorali per valutare gli aspetti positivi e quelli problematici, in vista di possibili riforme e cambiamenti.
Oggi iniziamo insieme un cammino, inserito nel cammino sinodale e nel cammino della nostra vita nella vigna del Signore in attesa dell’incontro definitivo col padrone della vigna per ricevere il compenso da lui promesso per la vita eterna.
Ci affidiamo a Maria, Madonna della Moretta, e a tutti i santi protettori delle comunità presenti in questa vicaria perché ci assistano e ci accompagnino. Amen.