Aveva 85 anni, era rimasto in diocesi al servizio dei sui confratelli
Questa notte, alle prime ore del giorno, il vescovo emerito di Cuneo e Fossano, monsignor Giuseppe Cavallotto è morto a 85 anni. Da alcuni giorni era ricoverato all’Ospedale Santa Croce di Cuneo. Ha guidato per dieci anni le due diocesi, allora unite in persona episcopi, dal 2005 al 2015, succedeva a mons Natalino Pescarolo.
Mons. Cavallotto era stato ordinato nel duomo di Fossano, era presente anche l’arcivescovo cuneese mons. Celestino Migliore, da New York, dove era osservatore per la Santa Sede presso l’Onu, ora Nunzio in Francia.
In questi anni monsignor Cavallotto anni ha continuato a vivere nella diocesi cuneese, a Fontanelle, al servizio dei confratelli anziani e a collaborare al servizio pastorale nel Santuario “Regina Pacis”.
La camera ardente di monsignor Cavallotto è allestita, a partire dalle ore 15 di domenica 27 aprile, nel Vescovado nuovo di Cuneo (via Amedeo Rossi 28). Lunedì 28 e martedì 29 aprile la camera ardente è aperta dalle ore 9 alle ore 19.
La Veglia di preghiera si tiene martedì 29 aprile, alle ore 20.30, nella cattedrale di Cuneo.
Le Esequie saranno celebrate nella cattedrale di Cuneo mercoledì 30 aprile alle ore 10, con partenza alle ore 9.45 dal Vescovado nuovo.
La sua vita
Monsignor Cavallotto è nato in frazione Noche di Vinchio, in provincia di Asti, il 13 febbraio 1940. Ha svolto la sua formazione sacerdotale nel seminario astigiano, ordinato il giorno di san Pietro e Paolo, il 29 giugno del 1964. Da giovane prete è stato direttore del Seminario minore di Asti, per tre anni. Ha continuato i suoi studi a Roma, per la laurea in Scienze dell’Educazione presso l’Ateneo Pedagogico Salesiano.
Numerosi gli incarichi ricoperti negli anni: da assistente ecclesiastico centrale nell’Ufficio Nazionale di Azione Cattolica e responsabile della Catechesi nel Settore ACR (1969-1979); membro della Commissione CEI per la stesura del Catechismo dei preadolescenti (1973- 1982); docente nell’Istituto Pastorale “Regina Mundi” dell’USMI (1975-1988); docente di catechetica nell’Istituto di Catechesi Missionaria presso la Pontificia Università Urbaniana (dal 1979); docente aggregato nella Facoltà di Missiologia (dal 1985); componenente della Commissione della CEI per la proposta del catecumenato in Italia (dal 1993); decano della Facoltà di Missiologia presso la Pontificia Università Urbaniana (dal 1995); consultore della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Dal 1997). Autore di varie opere sulla Catechesi e il Catecumenato, ha collaborato con varie riviste di studio, di pastorale e dizionari.
La sua opera di studio e di scrittura

Presentare chi sono i profeti scrittori e il periodo del loro ministero, la loro missione e testimonianza è il cuore del suo ultimo libro. A <Il grido dei profeti. Parole senza tempo> (Edizioni san Paolo, 650pp, 2023) ha dedicato gli anni del suo da ‘vescovo emerito’ con un lettura approfondita e prolungata dei libri profetici, arricchita da alcuni commentari, incoraggiata da docenti dello Studio Biblico Francescano incontrati alla Flagellazione di Gerusalemme. “Il grido dei profeti – aveva detto – è lontano negli anni, ma le loro ‘parole sono senza tempo’, come cita il sottotitolo del libro. È parola di Dio che scuote, illumina, rigenera. Essa è come «un martello che spacca la pietra» (Ger 23,29). I profeti invitano popolo e singoli a interrogarsi, a riconoscere il proprio peccato, a convertirsi”.