Le considerazione del cardinale Roberto Repole: non è un passo indolore
Prima di chiudere il Centro di permanenze per i rimpatri (CPR) di Torino, due anni fa, i migranti erano tenuti in condizioni degradanti fino a commettere atti di autolesionismo.
Da oggi (24 marzo) riapre. E’ uno dei nove centri dove vengono detenute le persone che non hanno un permesso di soggiorno valido per rimanere in Italia, in attesa di essere espulse.
Era stato chiuso nel 2023 dopo che alcuni migranti avevano incendiato parte dei locali e reso inagibili gli spazi.
In quei mesi la garante dei detenuti torinese, Monica Gallo, aveva definito il CPR di Torino «simbolo del fallimento» della gestione delle persone migranti decisa dal governo.
A fronte di spese molto elevate, quell’anno fino alla chiusura del centro, erano state rimpatriate 46 persone su 235 detenute.
Il card. Repole (Torino) interviene sulla riapertura del Cpr

Con un messaggio il Cardinale Repole, arcivescovo di Torino invita tutti a trovare soluzioni alternative.
Le sue parole:
La riapertura del Centro di corso Brunelleschi non è un passo indolore per Torino, che da oggi torna a rispondere con il trattenimento in struttura e la privazione della libertà a uomini che sono venuti nel nostro Paese in cerca di speranza per un futuro migliore.
Comunque si voglia valutare la questione migratoria e riconoscendo che non è facile gestirla, non possiamo rassegnarci a rinchiudere chi non ha commesso reati e a non cercare invece percorsi per favorire la regolarizzazione e l’inserimento delle persone nella nostra società.
Trovare insieme soluzioni alternative ai Cpr
Non punto il dito contro nessuno, ma vorrei che facessimo tutti insieme un’autocritica.
Tutti insieme, istituzioni nazionali e locali dobbiamo cercare alternative.
E nel frattempo chiedo alla città, lo chiedo con trepidazione, di vigilare perché nel Centro di corso Brunelleschi vengano garantite le condizioni di rispetto della dignità per ogni essere umano evitando condizioni di degrado e di abbandono, come è avvenuto nel passato di questa struttura.
Agd