Comunicare la speranza per un altro giornalismo

Mostra di Società San Paolo e Figlie di San Paolo. Inaugurazione il 25 gennaio in Vaticano per il Giubileo nel mondo della comunicazione

Giornalismo di speranza. Mostra di Società San Paolo e Figlie di San Paolo. Inaugurazione in Vaticano per il Giubileo nella Comunicazione

Proteggere la democrazia e aiutare le persone ad affrontare la quotidianità. È duplice, secondo i maestri della comunicazione, la missione del giornalismo. La mostra “Comunicare la speranza. Un’altra informazione è possibile” intende dimostrarlo.

Per il Giubileo nel mondo della comunicazione

Aula Nervi

Ideata dai giornalisti di area cattolica Francesco Antonioli e Gerolamo Fazzini, la rassegna – una serie di 24 pannelli – è promossa dalla Società San Paolo e dalle Figlie di San Paolo con il patrocinio del dicastero per l’Evangelizzazione e del dicastero per la Comunicazione. Sarà inaugurata sabato 25 gennaio all’ingresso dell’Aula Nervi in Vaticano in occasione del Giubileo nel mondo della comunicazione. Una esposizione che ha ottenuto il patrocinio anche del Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione), della Fesmi (Federazione stampa missionaria italiana), Fisc (Federazioni italiana settimanali cattolici), associazione MeterUcsi (Unione cattolica stampa italiana) e del WeCa (Associazione webcattolici italiani)

Una copia della vetrina sarà fin da subito esposta presso la Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli, centro significativo per gli istituti della Società San Paolo e delle Figlie di San Paolo. Diventerà itinerante nei mesi successivi. E sarà anche possibile prenotarla per iniziative presso istituzioni, centri culturali, parrocchie e realtà associative.

Comunicare la speranza. Obiettivo della rassegna di giornalismo

Francesco Antonioli

Nell’elaborare il progetto, i giornalisti Francesco Antonioli e Gerolamo Fazzini hanno pensato a come il giornalismo, al di là della giusta denuncia, possa anche comunicare fiducia. Attesa di un futuro migliore. E su cosa abbia da dire il Giubileo, appena cominciato, al mondo dei comunicatori e dei media.

Gerolamo Fazzini

Sulla scorta degli inviti di papa Francesco, l’iniziativa lancia un appello alla corresponsabilità. Fruibile in più lingue – tramite apposito QRcode – chiede a ciascuno di ripensare al proprio ruolo a servizio della collettività. Così da confermare la dimensione civile della professione del comunicatore e il riferimento ai valori cristiani.

Troppe bad news di fronte a un pubblico disattento

Realizzati con grafica accattivante dall’agenzia multimediale Mediacor, gli agili pannelli sono prodighi di notizie, storie, statistiche aggiornate. Tra i molti spunti d’interesse, c’è quanto segnala il Digital News Report, autorevole studio sull’andamento dei media, condotto annualmente dal Reuters Institute for the Study of Journalism. L’edizione 2024 restituisce un panorama in profonda trasformazione. La percezione è quella di un eccesso di informazione, difficile da gestire.

Inoltre l’insistenza sulle bad news da parte dei media crea un problema di credibilità. Che provoca l’inquietante fenomeno della “news avoidance” l’allontanamento dall’informazione da parte di un segmento crescente di pubblico. Tutto con preoccupanti ripercussioni sulla qualità della democrazia.

La strada verso un giornalismo credibile e costruttivo

Ilaria Alpi

La mostra cerca di far luce sui motivi di disaffezione del pubblico verso le news. E in parallelo indica altri modelli possibili di comunicazione positiva. Propone esempi di giornalisti e giornaliste del lontano e vicino passato, che si sono distinti come testimoni credibili, a volte a prezzo della vita, dei fatti. Tutto grazie alla loro passione per la verità e per la ricerca instancabile della giustizia.

Walter Tobagi

Tra gli altri: Walter TobagiIlaria AlpiJames FoleyMaria Ressa. Comunicatori che, al di là di appartenenze, fedi, orientamenti e provenienze geografiche, sono stati capaci di diffondere speranza, in forza di un giornalismo costruttivo, orientato alla ricerca di soluzioni. Il percorso espositivo si conclude quindi con la riscoperta della feconda eredità di don Giacomo Alberione e suor Tecla Merlo, fondatori e ispiratori profetici nel loro tempo. Figure il cui messaggio merita di essere apprezzato anche oggi.

Un invito a promuovere i valori della professione e ad alimentare l’etica

“Per partecipare pienamente alla celebrazione del Giubileo del Mondo della Comunicazione – spiga l’equipe di lavoro della Società San Paolo e delle Figlie di San Paolo – i nostri istituti si sono uniti nella realizzazione di varie iniziative. Tra cui questa mostra itinerante. Grazie ad essa intendiamo mettere in evidenza l’attualità del tema del Giubileo – Pellegrini di Speranza –. Il nostro contributo mira a sottolineare l’importanza teologica e pratica della speranza nell’affrontare le crisi contemporanee. Il progetto rende omaggio all’impegno di tanti che hanno vissuto i valori della professione giornalistica. Propugnando misericordia e la giustizia nel servizio di informazione e alimentando la coscienza etica della società”.

L’idea di un giornalismo “in piedi”, onesto e imparziale

“L’impegno per una comunicazione di speranza supera il confine tra credenti e non credenti – hanno commentato i due giornalisti autori Francesco Antonioli e Gerolamo Fazzini – È passione civica per la ricerca della verità. Per la difesa convinta della democrazia. Quello che si incoraggia qui è un giornalismo in piedi, onesto, imparziale, capace di accompagnare al futuro perché in grado di distinguere con autorevolezza i fatti dai commenti”.

New media, vettori di speranza. Un convegno

Le iniziative paoline del Giubileo continueranno già a partire dal pomeriggio di sabato 25 gennaio alle 15 presso la Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola. Qui si terrà il convegno “Dalla competizione alla collaborazioneNew media come vettori di speranza per i giovani in un mondo conflittuale”. I riflettori si accenderanno sui nuovi media, sul loro domani e sulla loro influenza nella società.

Agd notizie