Il 10 ottobre la Giornata della salute mentale

Il giardino del reparto di psichiatria all’ospedale di Verduno.

 

«Uno dei principali drammi del nostro tempo è certamente la solitudine… sempre più spesso alla base di molti stati depressivi, negli esordi delle demenze, nelle esperienze di quelle persone, spesso anziani, che entrano ed escono dai pronto soccorso». Così apre il messaggio per la Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra il 10 ottobre, lanciato dalla consulta piemontese di pastorale della salute. Presieduta dal vescovo di Alba, Marco Brunetti, la consulta invita il mondo del volontariato a coltivare le relazioni tra le persone come principale e insostituibile strumento di prevenzione, oltre che di cura.

Il messaggio ricorda anche l’apporto della riforma di Franco Basaglia, a cent’anni dalla nascita, nel ridare dignità a ogni persona. Dignità che, come spiega papa Francesco, «non si fonda sulle circostanze bensì sul valore del suo essere» (enciclica Fratelli tutti).

Di seguito il testo completo del messaggio:

Altra veduta del giardino al reparto di psichiatria a Verduno.

MESSAGGIO DELLA CONSULTA REGIONALE PASTORALE SALUTE, PRESIEDUTA DAL VESCOVO DELEGATO CEP MONS. MARCO BRUNETTI, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE (10 ottobre 2024)

Uno dei principali drammi del nostro tempo è certamente la solitudine: la incontriamo sempre più spesso alla base di molti stati depressivi, negli esordi delle demenze, nelle esperienze di quelle persone, spesso anziani, che entrano ed escono dai pronto soccorso con eccessiva frequenza.

Quando la malattia e la disabilità colpiscono una persona, le relazioni inevitabilmente ne
risentono e spesso ci dimostriamo inadeguati a stare vicino a chi soffre. Si aprono quindi spazi e tempi di solitudine enormi, aggravati dallo stato di difficoltà fisica e psichica.
Il contrasto alla solitudine che avviene attraverso la fondamentale cura delle relazioni non si può delegare: certe parole scaldano il cuore e favoriscono la buona salute mentale solo quando sentite da coloro a cui si vuole bene e che sanno come mantenere la persona in difficoltà, per quanto possibile, ancora protagonista attiva della propria vita.

Anche il mondo del volontariato può essere strumento prezioso soprattutto in molti casi di
persone prive di famiglia o solide relazioni. Quelle reti familiari, amicali, di vicinato e di Comunità, purtroppo troppo spesso sottovalutate, che in qualche modo riescono a mantenere anche in tempi così difficili la propria benefica azione di conforto, supporto, incoraggiamento e consolazione, sono dei formidabili fattori di prevenzione del disagio e supporto per la salute mentale, oltre che baluardi di contrasto alla solitudine. Sono consolazione e sostegno per i giovani e i loro travagli emotivi, sono supporto agli anziani nel mantenimento del tono dell’umore e del livello cognitivo, sono sostegno per tutti coloro che attraversano fasi difficili e delicate che porterebbero velocemente al crollo se non vi fossero parole dedicate, tempo donato, presenza sicura e affidabile.

Sono, infine, strumento di promozione e testimonianza dell’inalienabile dignità di ogni persona, principio che è anche alla base della Legge che ha portato al superamento dei manicomi attraverso la riforma ispirata da Franco Basaglia, che ricordiamo nel centenario della sua nascita. «Ogni essere umano ha diritto a vivere con dignità e a svilupparsi integralmente, e nessun Paese può negare tale diritto fondamentale. Ognuno lo possiede, anche se è poco efficiente, anche se è nato o cresciuto con delle limitazioni; infatti ciò non sminuisce la sua immensa dignità come persona umana, che non si fonda sulle circostanze bensì sul valore del suo essere (Papa Francesco, Lettera Enciclica Fratelli Tutti, n.107).

+ Marco Brunetti, vescovo di Alba e delegato Conferenza episcopale piemontese per la Pastorale della Salute

Don Domenico Bertorello, incaricato regionale per la Pastorale della salute