L’omelia della Messa crismale

La celebrazione della Messa del crisma.

 

Nella mattinata del Giovedì santo, 6 aprile, il vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti, ha celebrato la Messa crismale, alla presenza del clero e dei cresimandi della diocesi. Durante la celebrazione sono stati benedetti gli olii sacri che serviranno per l’amministrazione dei sacramenti, tra i quali la Cresima, e ha conferito il ministero dell’accolitato a Fulvio Dal Pozzo di Narzole. Alla fine della celebrazione monsignor Brunetti ha consegnato gli olii e ha distribuito un libretto con le nuove norme relative alle Assemblee festive nel giorno del Signore. Ed è proprio su questo tema che il vescovo si è soffermato nell’omelia, facendo presente la scarsità di sacerdoti, il loro costante impegno pastorale e la necessità di coinvolgere i laici perché le comunità celebranti siano vive e ben animate soprattutto alla domenica, quando i fedeli sono chiamati a celebrare l’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana.

Benedizione degli oli per i sacramenti.

 

Di seguito, diamo il testo integrale dell’omelia:

 

Santa Messa del Crisma e Ministero dell’Accolitato al Sig. Fulvio Dal Pozzo

Omelia del vescovo Marco – Cattedrale di San Lorenzo, Alba – Giovedì Santo, 6 aprile 2023

«Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme! È come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull’orlo della sua veste. È come rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion. Là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre» (Sal 133).

Carissimo fratello nell’episcopato, e voi nel sacerdozio ministeriale insieme ai diaconi, ho voluto iniziare questa mia breve riflessione con le parole di questo salmo 133 in quanto esprimono al meglio lo spirito di gioia e di festa che oggi respiriamo in questa solenne celebrazione in cui rinnoveremo le nostre promesse sacerdotali, benediremo e consacreremo gli olii santi, che useremo per i sacramenti in particolare la Cresima in questo anno per voi cari cresimandi che vedo qui, avendo accolto il mio invito a partecipare, e istituirò accolito il nostro carissimo candidato al diaconato permanente Fulvio Dal Pozzo, qui presente con accanto la sua cara sposa.

Conferimento dell’Accolitato a Fulvio Dalpozzo.

Il sacerdozio ministeriale, come ben sappiamo, è profondamente connesso all’Eucaristia, motivo per cui oggi la Chiesa ci invita a riflettere su questi due grandi doni offertici dal Signore Gesù nell’ultima cena, consumata con gli apostoli, prima di essere consegnato ai giudei e alle autorità per la passione e la crocifissione. Mi pongo oggi, Giovedì santo, una domanda: quanto vale ed è fondamentale l’Eucaristia per la vita cristiana di ciascun battezzato e per le nostre comunità, in particolare nel “Giorno del Signore”, la domenica?

Accenno solo ad alcune risposte che troviamo nel concilio Vaticano II e in altri documenti del magistero, fra cui:

Il «sacrificio eucaristico (è) fonte e apice di tutta la vita cristiana» (Lumen gentium 11). «L’Eucaristia si presenta come fonte e culmine di tutta l’evangelizzazione» (Presbyterorum ordinis, 5). «Non è possibile che si formi una comunità cristiana se non assumendo come radice e come cardine la celebrazione della sacra Eucaristia, dalla quale deve quindi prendere le mosse qualsiasi educazione tendente a formare lo spirito di comunità» (ibidem, 6). L’Eucaristia «è il compendio e la somma della nostra fede» (Catechismo della Chiesa cattolica, 1327).

Ma il continuo «diminuire dei sacerdoti, con il conseguente aumento del numero delle comunità affidate ad un solo parroco, fanno sì che diventi sempre più difficile garantire l’Eucaristia festiva in tutte le parrocchie. Come ci invita costantemente a fare papa Francesco con il suo magistero, non dobbiamo guardare al passato con nostalgia, cadere nello sconforto o peggio nella rassegnazione. Dobbiamo invece guardare al futuro con fiducia e con la capacità di pensare a un nuovo modo di vivere la vita ecclesiale, nella quale attivare sempre più i ministeri e i carismi scaturiti dal Battesimo e già vitalmente presenti nelle nostre comunità, in particolare il ruolo dei laici.

La formazione dei laici – uomini e donne – in vista di nuovi ministeri all’interno delle nostre comunità non è solo la sfida del futuro ma l’impegno inderogabile di oggi. Siamo consapevoli che il “Giorno del Signore” è centrale per la vita di ogni cristiano, chiamato a “Santificare le feste”. L’Eucaristia rimane il centro, la fonte e il culmine della vita della Chiesa e ha un valore insostituibile, perché rende presente in
modo unico il Signore attraverso la liturgia della Parola e la frazione del Pane.

Rimane dunque fondamentale celebrare l’Eucaristia ogni domenica come comunità, sotto la presidenza del presbitero, ma, non a ogni costo! L’Eucaristia, proprio perché è così importante, va celebrata bene, con cura e con calma; deve essere partecipata da tutta l’assemblea cristiana, nella diversificazione e nella consonanza dei diversi ministeri; e il sacerdote non può trasformarsi in un moltiplicatore di Messe, quasi fossero mere repliche di uno “spettacolo”, a scapito della qualità delle celebrazioni e del suo stesso equilibrio psico-fisico personale. Inoltre, il dover “correre” da un luogo all’altro ogni domenica, senza la possibilità di un prima e di un poi necessari per incontrare e relazionarsi con i fedeli, svilisce la Messa stessa, che è il sacramento della comunione. Per questo, le nuove situazioni pastorali che si stanno creando in diocesi, ci stimolano a mettere in atto possibilità diverse per vivere cristianamente il “Giorno del Signore”, pur sapendo che l’Eucaristia rimane centrale e va garantita il più possibile e che non dev’essere confusa o posta in alternativa con altre modalità di celebrazioni comunitarie» (cfr. “Assemblee festive nel giorno del Signore”). Ecco alcune riflessioni che vi ho anticipato e che troverete nella lettera che vi sarà consegnata al termine della celebrazione.
Vorrei ancora aggiungere come l’Eucaristia sia la “sinfonia” di molti ministeri, alcuni ordinati, presbiteri e diaconi, altri istituiti, lettori e accoliti e tanti altri di fatto. Oggi siamo contenti e ringraziamo il Signore di istituire accolito, il qui presente, candidato al diaconato permanente, Fulvio.

La Comunione ai cresimandi.

Caro Fulvio questo ministero che stai per ricevere, è istituito per il servizio al corpo di Cristo nella celebrazione eucaristica, memoriale della cena del Signore, e al corpo di Cristo, che è il popolo di Dio, soprattutto i poveri e gli infermi (cfr. Rito di istituzione degli accoliti, n. 29).

In particolare richiama la presenza di Cristo nell’Eucaristia della Chiesa, per la vita del mondo.

Sono persuaso che tu sarai capace di assolvere fedelmente agli impegni che oggi ti assumi, accompagnato dalla tua sposa a
servizio della comunità in cui sei inserito.

La consegna delle norme,

Sono certo che altri potranno seguire il tuo esempio e accogliere la chiamata di Gesù ai ministeri istituiti, al diaconato permanente e al presbiterato, per cui non ci stancheremo mai di pregare, come Gesù ci ha comandato di fare.

L’Eucaristia che rende Gesù presente in mezzo a noi, col suo Corpo e col suo Sangue, ci spinga nel mondo, per un’autentica missionarietà. Amen.

+Marco, vescovo