Religiose e religiosi in duomo con monsignor Brunetti

Un momento della celebrazione della Giornata della vita consacrata  tenutasi lo scorso anno nel duomo di Alba.

 

Il 5 febbraio, alle 10.30, monsignor Marco Brunetti celebrerà l’Eucaristia in cattedrale in occasione della Giornata della vita consacrata. L’annuale appuntamento è occasione per riflettere, pregare e anche ringraziare il Signore per il dono di tante religiose e religiosi che dedicano la loro vita al servizio della Chiesa e dell’umanità, attraverso i vari carismi di ordini e congregazioni. Di seguito il messaggio del delegato diocesano alla vita consacrata, don Franco Ciravegna:

Carissime consacrate, carissimi consacrati,

il prossimo 2 febbraio ricorre la festa della Presentazione del Signore. Con la Chiesa diocesana celebreremo la 27esima Giornata mondiale della Vita consacrata nella cattedrale di Alba, domenica 5 febbraio alle 10.30. Monsignor vescovo presiederà l’eucaristia con la partecipazione delle consacrate e dei consacrati; saranno ricordati le sorelle e i fratelli che festeggiano gli anniversari di professione religiosa.

L’anziano Simeone, nel contesto della Presentazione di Gesù al Tempio, afferma del bambino: «luce per illuminare le genti» (Lc 2,32). Gesù è la luce che rischiara il cammino. Accoglierlo vuol dire farsi carico delle penombre e delle fatiche presenti nel nostro mondo, senza scoraggiarsi. La presunzione di vedere da soli non offre garanzie. Abbiamo bisogno di guardare le situazioni con la luce di Gesù, della sua Parola consegnata alla Chiesa per essere ridonata nell’annuncio e nella testimonianza. Il Cammino sinodale, all’opera nei diversi “cantieri”, è il contesto per accogliere, rischiarare, incoraggiare con la luce di Gesù. È domandata attenzione, pazienza e discernimento per evitare luci che abbagliano.

Il padre del deserto Evagrio Pontico, nella sua riflessione sull’accidia, rende vigilanti sull’eccesso di luce rappresentato dal demonio del mezzogiorno. Questa luminosità esagerata conduce a togliere ogni ombra, anzi a negarla come se fosse insopportabile. Non ammette le lentezze, i cammini diversi, i passi di coloro che compiono, dall’ombra alla luce, un itinerario di conversione. Quell’eccesso di luce appiattisce tutte le cose nell’indistinto; toglie loro la profondità che è necessaria per vedere bene e fare la verità. Invece se si è capaci di prestare l’orecchio alla voce di Cristo, che guida e risuona nella Chiesa, si incontrerà, non l’eccesso di luce, ma la luce che illumina il cammino. Non si temeranno allora le ombre perché il Signore farà da guida con la sua Parola.

La nostra missione, in particolare quella della vita consacrata, consiste nell’essere trasparenza della luce di Cristo. Possiamo particolarmente accogliere quella immagine della Spe salvi: «La vita è come un viaggio sul mare della storia, spesso oscuro ed in burrasca, un viaggio nel quale scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. Le vere stelle della nostra vita sono le persone che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza. Certo, Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole sorto sopra tutte le tenebre della storia. Ma per giungere fino a Lui abbiamo bisogno anche di luci vicine, di persone che donano luce traendola dalla sua luce ed offrono così orientamento per la nostra traversata» (SS 49).

Desidero ricordare con affetto e vicinanza le sorelle e i fratelli nella vita consacrata che vivono momenti di prova a causa della salute e della fragilità della condizione umana. Gesù, presentato al tempio, posto in mezzo al suo popolo, si immedesima con ognuno di noi e ci interpella sul nostro farci piccoli secondo quella luce della «fraternità mistica» tanto cara a papa Francesco (cf. EG 92).

Nell’attesa d’incontrarvi al nostro appuntamento celebrativo vi saluto con stima e affetto, in unione di preghiera.

Alba, 2 febbraio 2023

don Franco Ciravegna