Gli auguri del vescovo di Alba: «Dall’alto e glorioso Dio la luce che spazza le tenebre»

«Quest’anno ho scelto di aprire il mio messaggio natalizio alla città e alla diocesi di Alba con una preghiera di san Francesco di Assisi. Tutti noi conosciamo lo stretto legame fra il poverello di Assisi e la nascita di Gesù a Betlemme. Fu proprio lui a rappresentare per primo il presepe». Così scrive il vescovo di Alba, nel rivolgere gli auguri natalizi alla città e alla diocesi tutta, citando la preghiera di san Francesco: «Alto e Glorioso Dio illumina le tenebre del cuore nostro. Che queste feste portino la luce di Dio. Nel cuore tuo e della tua famiglia».
Monsignor Marco Brunetti sottolinea «l’incredibile attualità e forza profetica» del Poverello di Assisi, che chiede «la luce di Dio per illuminare le tenebre del nostro cuore e del mondo intero». Il pensiero corre a tutte le situazioni del «nostro tempo avvolto dall’oscurità del peccato e del male»: la terza guerra mondiale a pezzi, le persecuzioni e stragi di innocenti, la violazione dei diritti umani e le migrazioni, i disastri ecologici, le varie forme di povertà.
«Francesco di Assisi ci invita ad alzare lo sguardo verso l’”Alto e Glorioso Dio”, perché solo da lui può venire la luce che spazza via le tenebre, solo lui può portare la pace vera, in quanto lui è il Principe della pace e solo lui è la speranza che sostiene e accompagna il nostro cammino». In «umiltà e perfetta letizia», come il santo di Assisi, siamo chiamati a metterci in cammino «come i pastori e come i Magi» e a seguire «la stella che porta a incontrare Gesù», «a vivere e a comprendere la bellezza e la grandezza del Natale nel nostro cuore, nelle nostre comunità cristiane e nella nostra società».
Di seguito il testo integrale della lettera del vescovo:

Messaggio di Natale 2022

«Alto e Glorioso Dio illumina le tenebre del cuore nostro.
Che queste feste portino la luce di Dio.
Nel cuore tuo e della tua famiglia» (san Francesco di Assisi).
Quest’anno ho scelto di aprire il mio messaggio natalizio alla Città e alla Diocesi di Alba con una preghiera di san Francesco di Assisi. Tutti noi conosciamo lo stretto legame fra il poverello di Assisi e la nascita di Gesù a Betlemme. Fu proprio lui a rappresentare per primo il presepe al ritorno dalla Terra Santa a Greggio e da allora poco per volta si diffuse, a macchia d’olio, in tutto il mondo fino ai nostri giorni.
La preghiera del Santo Serafico, pur essendo stata scritta molti secoli fa esprime una sua incredibile attualità e forza profetica. Il Santo chiede la luce di Dio per illuminare le tenebre del nostro cuore e del mondo intero.
Ancora una volta constatiamo quanto il nostro tempo sia avvolto dall’oscurità del peccato e del male: pensiamo alla «terza guerra mondiale a pezzi» in corso, tanto da essere presente sul nostro continente europeo, in particolare alla vicina e martoriata Ucraina; pensiamo alle violenze, alle persecuzioni, alle torture, alle stragi di innocenti che si consumano in diverse parti del nostro mondo; pensiamo a quanti scappano con mezzi di fortuna, via mare o via terra, da Paesi in guerra e totalitari, incuranti dei diritti dell’uomo; pensiamo ai disastri ecologici dovuti al cambiamento climatico che porta con sé morti e sfollati, Ischia è l’esempio, vicino a noi, più recente; come dimenticare quanti fanno fatica a vivere il quotidiano per mancanza di un tetto, di un lavoro, di salute o libertà perché reclusi in carcere.
Queste e tante altre le tenebre che ci avvolgono e sembrano così fitte da soffocarci e lasciarci senza speranza. Francesco di Assisi ci invita ad alzare lo sguardo verso l’«Alto e Glorioso Dio», perché solo da lui può venire la luce che spazza via le tenebre, solo lui può portare la pace vera, in quanto lui è il Principe della pace e solo lui è la speranza che sostiene e accompagna il nostro cammino. Il Natale ci invita a scelte coraggiose che tutti noi, insieme a chi ha responsabilità di governo, dobbiamo assumere affinché al più presto torni la pace e la giustizia, nel rispetto della dignità di ogni persona umana, in questo nostro pianeta che è la nostra casa comune.
Come i pastori e come i Magi, ognuno di noi si metta in cammino e segua la stella che ci porta ad incontrare Gesù con Maria e Giuseppe in una grotta alla periferia della città, capace di illuminare e portare la luce, la pace e la gioia al mondo intero.
Grazie san Francesco, poverello di Assisi, perché ancora una volta con la tua «grande umilitate et perfecta laetitia» ci aiuti a vivere e a comprendere la bellezza e la grandezza del Natale nel nostro cuore, nelle nostre comunità cristiane e nella nostra società e nell’universo mondo.
Auguro a tutti un Santo Natale!
+Marco, vescovo