Omelia del vescovo per la Veglia pasquale

Veglia pasquale

Omelia del vescovo Marco

Alba, cattedrale di San Lorenzo – Sabato santo, 16 aprile 2022

Carissimi fratelli e sorelle, Gesù Nazareno, il crocifisso è risorto! Questo è l’annuncio che è risuonato in questa notte santa, in tutto il mondo. I vari momenti liturgici che abbiamo vissuto ci hanno aiutati a fare un percorso di fede.

La liturgia del fuoco con l’accensione del cero pasquale e il canto dell’ Exultet , ha diradato le tenebre e il buio del peccato, la luce ha preso il sopravvento, il Risorto è la luce del mondo, quanto questo nostro mondo ha bisogno di essere illuminato e liberato dalle catene di ogni schiavitù.

La liturgia della Parola ci ha fatto ripercorrere il cammino del popolo di Israele che ha preparato la venuta del Signore e che, come hanno annunciato i profeti, ha nella passione, morte e risurrezione di Gesù il suo compimento.

La liturgia battesimale con l’aspersione dell’acqua benedetta ci farà rivivere e rinnovare il nostro battesimo e quindi la nostra appartenenza a Cristo risorto.

Tutti noi nel fonte battesimale siamo morti al peccato e risorti alla vita nuova, come ci dice san Paolo.
Il Vangelo ci presenta l’incontro fra le donne e l’angelo e ha il suo centro nella proclamazione: «È risorto non è qui», che sarà il centro del kerigma, dell’annuncio cristiano.

In questo dialogo noi contempliamo il primo annuncio pasquale che ha due elementi:

il primo elemento è la missione: le donne devono annunciare agli apostoli la risurrezione di Gesù. Proprio loro, la cui testimonianza nella cultura giudaica non era considerata, saranno invece le prime missionarie e le prime apostole. Ancora una volta Dio sceglie i piccoli, gli ultimi per confondere i potenti e compiere le sue meraviglie , come non ricordare il cantico del Magnificat: «Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili…». Tutti noi, come le donne, in virtù del nostro battesimo, siamo discepoli-missionari e dobbiamo correre per le vie del mondo ad annunciare che il Signore è risorto ed è vivo in mezzo a noi.

Il secondo elemento è la reazione delle donne al sepolcro vuoto, contrassegnata dalla paura e dallo sgomento.Ora le donne incontrando l’angelo sono in contatto con la rivelazione stessa di Dio che manifesta loro la potenza della risurrezione. Anche noi in questo tempo ancora difficile di pandemia siamo turbati e afflitti. Vorrei condividere con voi quanto mi hanno scritto delle donne, monache di clausura, come augurio per la Pasqua. Anche loro sono donne che tra le mura del loro monastero custodiscono le gioie e le afflizioni del mondo intero offrendole al Signore nelle loro preghiere:

«… abbiamo più che mai il bisogno di parole di speranza, abbiamo sentito crescere nel cuore la necessità di risposte vere e certe alle nostre domande di fronte alla morte, alla sofferenza, al dolore. E ci pare di essere ancora in cammino, come i discepoli di Emmaus, sconsolati … Noi speravamo… e invece siamo ancora qui a combattere in questa pandemia tra restrizioni e chiusure. La santa Pasqua ci ridoni forza e slancio, ci apra gli occhi e il cuore per incamminarci sulla strada della rinascita interiore, familiare e sociale...» .

Questo augurio pasquale diventi il nostro augurio, in quanto abbiamo bisogno di pace, di gioia e di speranza e noi crediamo e testimoniamo che solo in Gesù risorto noi possiamo trovare tutto questo. Lui è l’eterno vivente, lui può risollevarci da ogni caduta umana e spirituale.

Vorrei concludere con un’espressione di papa Benedetto XVI: «“Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato”. Ha pellegrinato sulla terra degli uomini, ha terminato il suo cammino nella tomba come tutti, ma ha vinto la morte e … per un atto di puro amore, ha aperto la terra e l’ha spalancata verso il Cielo… La sua risurrezione diventa la nostra risurrezione… Oggi, anche in questa nostra epoca segnata da inquietudine e incertezza, riviviamo l’evento della risurrezione che ha cambiato il volto della nostra vita, ha cambiato la storia dell’umanità. Il Signore risorto faccia sentire ovunque la sua forza di vita, di pace e di libertà». Amen.