In un editoriale apparso domenica 3 ottobre sul quotidiano Avvenire, il vescovo di Carpi-Modena e Nonantola, monsignor Erio Castellucci, invita a “far risuonare le esperienze che alcune decine di diocesi italiane hanno vissuto o stanno vivendo con la celebrazione di un loro Sinodo. Mettere in circolo le ricchezze maturate nelle nostre Chiese è un servizio evangelico”. Il vescovo ricorda che “tra le prime parole di Gesù c’è questa: Non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere”.
Purtroppo, continua monsignor Castellucci, “una malintesa umiltà porta troppo spesso i cattolici a trascurare la comunicazione delle buone opere, correndo il rischio di privare gli uomini di alcune luci di speranza”. Il vescovo sa bene che “non si tratta di esibire il bene compiuto”, memore dell’evangelico “Non sappia la tua sinistra quello che fa la tua destra”, ma precisa che “Una cosa è vantarsi di ciò che uno compie, un’altra è informare di ciò opera una comunità. La stampa cattolica svolge questo compito: diffondere non solo buone idee, ma anche bone opere”.
Di seguito diamo il Pdf dell’intero articolo pubblicato sul quotidiano della Cei: