Domenica 10 maggio: come celebrare la liturgia in famiglia

ALBA Nella pagina del Vangelo della V domenica di Pasqua, Gesù annuncia il suo distacco dai discepoli. In un periodo in cui «anche noi viviamo nel tempo della distanza fisica da molti parenti e amici, distanza che genera turbamenti e paure» tanto che «ci sembra, a volte, che anche Gesù sia lontano», l’Ufficio liturgico nazionale ha preparato uno schema per aiutare le famiglie a ricordare che «la fede non ci garantisce una vita senza problemi e fatiche, ma ci offre la grazia di attraversarli senza soccombere».

Il momento di preghiera può essere guidato dal papà o dalla mamma. Si consiglia di creare un piccolo luogo per la preghiera e di posizionarvi una candela o una lampada accesa, un crocifisso o un’icona e la Bibbia aperta.

Pubblichiamo lo schema, accompagnato da un video, per vivere in famiglia la V Domenica di Pasqua. Il sussidio è stato preparato dall’Ufficio catechistico della diocesi di Tivoli e di Palestrina.

Scarica  lo schema per la preghiera

10 maggio 2020 quinta domenica di Pasqua: preghiera in famiglia

Nel luogo della preghiera, si prepara una candela o una lampada accesa, un crocifisso o un’icona e la Bibbia aperta. La preghiera può essere guidata dal papà o dalla mamma.

G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T Amen.

G. Amati da Dio Padre, illuminati dallo Spirito, scelti da Gesù nostra via, verità e vita, invochiamo per tutti grazia e pace.
T. Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati a vita nuova.

G. Gesù Cristo è la pietra viva, rigettata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio.
T. Stringiamoci a Lui, la Pietra Viva.

G. Stretti a Lui, nostra via e vita, anche noi diventiamo pietre preziose per edificare dimore aperte e ospitali.
T. Stringiamoci a Lui, la Pietra Viva.

G. Gesù Cristo ci ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa, per diventare annunciatori delle sue opere di bontà.
T. Stringiamoci a Lui, la Pietra Viva.

G. Nella pagina del Vangelo di questa V domenica di Pasqua, Gesù annuncia il suo ‘distacco’ dai discepoli. Anche noi viviamo nel tempo della ‘distanza fisica’ da molti parenti e amici, distanza che genera turbamenti e paure. Ci sembra, a volte, che anche Gesù sia ‘lontano’. La fede non ci garantisce una vita senza problemi e fatiche, ma ci offre la grazia di attraversarli senza soccombere. Seguiamo Gesù: è Lui la strada, che ci libera 1 dalla paura. Se facciamo posto a Lui, cresce in noi la vita.

L. Abbi misericordia se non abbiamo deposto ogni ipocrisia, le gelosie e le mormorazioni.
T. Signore, pietà.

L. Abbi misericordia se non abbiamo camminato sulle tue vie, e siamo caduti in quella presunzione che procura malcontento.
T. Cristo, pietà.

L. Abbi misericordia se non siamo stati vigilanti resistendo saldi nella fede.
T. Signore, pietà.

G. O Padre, che ti riveli in Cristo maestro e redentore, fa’ che, aderendo a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a te, siamo edificati anche noi in sacerdozio regale, popolo santo, tempio della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.
T. Amen.

LA TUA PAROLA, LUCE AI MIEI PASSI

Si può acclamare alla Parola con il canto dell’alleluia, secondo una melodia conosciuta.

Dal Vangelo secondo Giovanni (14,1-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Parola del Signore.
T. Lode a te, o Cristo.

Per meditare la Parola

Mettiamo a disposizione anche un testo per la meditazione.

Il libro degli Atti degli Apostoli, all’inizio del capitolo sesto, ci narra che già nella prima comunità cristiana, quando si vive ancora l’entusiasmo degli inizi, sorgono malcontenti che si esprimono in mormorazioni, a motivo di discriminazioni nella distribuzione degli aiuti alle vedove. Ma gli Apostoli reagiscono bene: non si chiudono risentiti davanti alle proteste, ma le affrontano con creatività. Nella comunità c’è posto per tutti! Per servire i poveri di tutte le lingue e culture, istituiscono un nuovo servizio: i diaconi. Dimostrano di essere una comunità snella, aperta alle sollecitazioni del popolo e alla illuminazione dello Spirito Santo.
Anche i discepoli, quando Gesù annuncia loro il suo ‘distacco’, sperimentano incertezza e turbamento, per paura di rimanere soli e senza un posto nella vita. Le loro domande, un po’ precipitose, denunciano una sola preoccupazione: vogliono sapere. “Non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?”, così dice Tommaso. Poi Filippo: “Mostraci il Padre e ci basta”, e intendeva conoscere la meta. Gesù risponde facendo ripetutamente appello alla fede: “Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me… Non credi, Filippo?… credete a me… chi crede in me…”. Gesù ci vuole dire: tenetevi aggrappati a me e al Padre: solo qui troverete la stabilità di una esistenza costruita sulla roccia. E poi Gesù rivela loro il segreto della sua identità: “Io sono la via, la verità e la vita”. L’identità di Gesù è dinamica, in movimento: mi distacco da voi, ma lo faccio per voi, vado per prepararvi un posto, poi verrò di nuovo da voi per farvi vivere sempre con me. Conoscere la via, vedere la meta avviene per Rivelazione, che accade sempre vivendo in relazione. È questa la verità della vita: la relazione con Gesù; più si fa posto a Lui, più cresce la vita. “Per me vivere è Cristo”, dirà San Paolo.
Per non cadere in quella presunzione che procura la malinconia del malcontento, lasciamo che il Signore compia le sue opere in noi: saremo pietre vive, non mattoni; cammineremo su sentieri aperti alla novità, non bloccati da schemi rigidi; costruiremo dimore ospitali, come è la casa di Dio Padre.

A TE SALE LA NOSTRA PREGHIERA

G. Affidiamo al Signore le nostre attese. Lui, via che conduce alla vera vita, Lui che rivela il senso che abita le cose.

L. Tu, Gesù, sei l’unica via di accesso al Padre. La tua vita, le tue parole, i tuoi gesti ci raccontano della sua casa ospitale:

T. fa’ che siamo testimoni della grandezza del cuore di Dio.

L. Tu sei la via, Signore. Liberaci dalla magia vuota e spenta degli idoli:
T. fa’ che, fissando lo splendore del tuo volto, ne siamo ogni giorno illuminati.

L. Tu sei la verità della vita, Signore. Noi ti affidiamo i nostri figli, i ragazzi e le ragazze della nostra comunità:
T. il tuo Spirito ricordi loro le tue parole, susciti entusiasmo, ricchezza di doni, bellezza di vita.

L. Tu sei la verità, Signore. Ma noi non ti conosciamo:
T. liberaci da ogni arroganza e fa’ di noi ricercatori instancabili del tuo volto.

L. Viviamo, Signore, giorni di smarrimento per la durezza della vita:
T. noi ci affidiamo con fiducia alla tua Parola che promette vita.

G. Al Padre presentiamo ogni nostra lode e supplica nella preghiera che ci è stata consegnata nel Battesimo: T. Padre nostro.

INVOCHIAMO LA BENEDIZIONE DEL PADRE

L. Benedici, o Padre, la nostra famiglia: non venga mai meno la fiducia in te di fronte alle prove della vita, allo scoraggiamento, alla tentazione della tiepidezza. Ricolmaci di gioia anche di fronte all’afflizione e alle difficoltà che incontriamo. Dona a tutti noi di essere sempre pietre vive costruite come edificio spirituale, fondato unicamente su Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro fratello, pietra d’angolo, scelta e preziosa, il testimone fedele, il primogenito dei morti, Colui che non delude.
L. Amen.

Ciascuno traccia su di sé il segno di croce, mentre chi guida la preghiera prosegue.

G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

T. Amen.

Si conclude con l’antifona mariana del Tempo di Pasqua.

T. Regina del cielo, rallegrati, alleluia. Cristo che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.