Inaugurata la statua di don Alberione al santuario della Madonna dei fiori di Bra

Il beato Alberione scriveva nel 1956: «La madre ci aveva tutti consacrati a Maria, regina dei fiori, man mano che siamo nati». Questa consacrazione segnò profondamente la vita del piccolo Giacomo. Il suo primo impegno mariano riguarda il santuario della Madonna dei fiori: ne parla nel libro Mihi vivere Christus est. era una promessa da ragazzi, ma la mamma esigeva già la fedeltà nel mantenere: «Avevo 9 anni e, tornando da scuola, ho detto lieto alla mamma: “Vedi, mamma,sono stato promosso!”. Ma non osavo dire anche ciò che avevo promesso; e avevo promesso di accendere una candela alla Madonna dei fiori. La mamma ha indovinato e quasi mi ha sgridato: “Adagio a promettere! Ma essere poi generosi ad adempiere; va’ e non accendere una candela piccola»; e mi ha dato una moneta più grande.

 

Proprio per questo grande legame che il fondatore dei Paolini aveva per la Madonna dei fiori la congregazione si è attivata perché la presenza del beato Alberione fosse sempre presente al Santuario: una statua è stata benedetta e inaugurata domenica 29 dicembre, festa dell’apparizione della Madonna dei fiori, alla presenza del vescovo Marco Mellino, segretario del Collegio dei cardinali,  dei paolini, i figli spirituali di don Alberione in particolare don Guido Colombo e don Floriano Venanzio, braidese, tra i promotori dell’iniziativa e degli ultimi discendenti della famiglia Alberione, ancora qui presenti a Bra.

 

La statua è posta nella nicchia sinistra dell’antico santuario. Di lato al recinto del pruneto dove è apparsa la Madonna dei fiori sono stati posti anche dei pannelli con meditazioni realizzati grazie al contributo della Famiglia paolina. Dice don Floriano Venanzio: «Questi pannelli con meditazioni mariane, tra cui una di san Paolo VI e del beato Alberione ci aiutano a capire meglio la presenza della statua».

Lino Ferrero