Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

SPUC 2018.

Come ogni anno, l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso organizza la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (SPUC). Fondata nel 1908 dal pastore anglicano Paul Wattson, essa viene preparata, su incarico congiunto dei massimi organismi ecumenici mondiali (Consiglio Ecumenico delle Chiese protestanti e ortodosse e Santa Sede per i cattolici). In un mondo difficile, dove la violenza delle guerre, del terrorismo, della criminalità, la violenza e l’ingiustizia nei confronti dei poveri, segnano la vita di tanti, è stato incaricato di redigere il libretto guida per la settimana un gruppo di responsabili delle chiese dei Caraibi (Giamaica, Trinidad e Tobago, Porto Rico, Bahamas, Antigua, Anguilla, Guyana), zone del mondo che ancora risentono delle conseguenze del progetto disumanizzante di sfruttamento coloniale, realtà politicamente e sociologicamente complessa, composta di “kalinago” o “caribs” (indigeni), africani (discendenti dagli antichi schiavi deportati nelle coltivazioni), indiani e cinesi. Il libretto, intitolato “Potente è la mano del Signore” (Es 15,6) propone come testo-guida il cantico di Mosè e di Miriam, e vuole essere un modo di dare voce alle popolazioni povere, in cui sono quotidianità le esperienze della violenza, dell’ingiustizia, della povertà, della tossicodipendenza, della pornografia, del dolore, della tristezza, dell’angoscia, che si traducono in bassa autostima, esistenza di bande, moltiplicarsi di episodi di violenza domestica: sembra quasi impossibile, per molti, uscire fuori da questa situazione, aggravata dal problema irrisolto del debito internazionale, che si presenta come una forma di neo-colonialismo, e da un contesto legislativo discriminatorio. I cristiani, nel riconciliarsi tra di loro attraverso il cammino ecumenico, possono guarire le loro divisioni, che ostacolano la loro testimonianza e missione in questo mondo che ha bisogno di loro; così potranno meglio testimoniare, fattivamente,  la fondatezza di una rinnovata  speranza nella “mano potente di Dio”, diventando più capaci di lavorare insieme e di ottenere risultati concreti  a vantaggio delle popolazioni della regione caraibica e dell’intero pianeta.  Il programma dettagliato sarà comunicato: ricordo solo le date di apertura e chiusura: 18 gennaio ore 21,00 ad Alba, chiesa di Santa Caterina e 25 gennaio ore 21,00 ad Alba nella chiesa di San Giovanni (non San Damiano come è scritto sul calendario parrocchiale e diocesano).

Don Adriano Rosso.