Aggiornamento sulla situazione in Terra santa

Questa drammatica fase del pluridecennale conflitto israelo-palestinese, innescata il 7 ottobre 2023 dall’attacco terroristico di Hamas, ha raggiunto proporzioni immani, con violenze inaccettabili non solo a Gaza e in Israele, ma anche in Libano, Siria, Iran, Iraq e nel Golfo di Aden. Secondo i dati Ocha, sono più di 41.534 i morti palestinesi, (tra cui almeno 11.355 bambini) e 96.092 i feriti. Più di 1.546 israeliani e cittadini stranieri uccisi, quasi tutti durante l’attacco del 7 ottobre e nell’immediato. Secondo le stime, gli sfollati hanno superato 1.9 milioni di persone a Gaza e più di 3.241 in Cisgiordania.

Gli attacchi terroristici in Libano e Siria, in cui sono stati fatti esplodere migliaia di cerca persone e walkie talkie, causando centinaia di morti e migliaia di feriti, tra cui anche l’Ambasciatore iraniano in Libano, sono stati il preludio di una nuova tragica fase della guerra, iniziata il 23 settembre scorso, che ha travolto anche il Libano. Gli sfollati sono ormai più di duecentomila, tra loro anche moltissimi profughi siriani. La crisi umanitaria a Gaza è fuori controllo, con condizioni terribili per quasi la totalità della popolazione, che ha ormai un disperato bisogno di cibo, acqua, riparo, salute e protezione.

Profughi libanesi arrivati a Beirut con padre Toufic della Custodia di Terra santa.

I BISOGNI
Sicurezza alimentare
Il livello nutrizionale a Gaza è definito dalle Agenzie delle Nazioni Unite come «catastrofico».
Diverse decine i morti per denutrizione e disidratazione, con le scorte di cibo al limite.

Secondo una stima del World Food Program (Programma Alimentare Mondiale) oltre il 96 per cento della popolazione, circa 2.2 milioni di persone, dispone di una quantità di cibo insufficiente a garantire un livello nutrizionale sano. Secondo un recente studio, circa 346mila bambini sotto i cinque anni e 160mila donne incinte non possono coprire il fabbisogno alimentare e più di cinquantamila bambini manifestano segni di denutrizione.

Accesso all’acqua
Per quanto concerne l’acqua potabile, sono operative tre condutture idriche provenienti da Israele, di cui due al 50 per cento delle capacità, che forniscono in media circa 36mila metri cubi al giorno. Solo due impianti di desalinizzazione dell’acqua su tre sono funzionanti. Nessun accesso all’acqua potabile nei governatorati settentrionali, il 60 per cento delle strutture idriche è fuori uso, tra cui l’83 per cento dei pozzi, vari impianti di desalinizzazione e pompe per le acque reflue. Moltissime strutture danneggiate non potranno essere riparate anche a causa della recente distruzione degli stock di pezzi di ricambio e materiali.

Educazione
625mila studenti (il cento per cento dei bambini di Gaza) dal 7 ottobre 2023 non ricevono alcun tipo di educazione. Durante il conflitto circa 10.237 studenti e 416 membri del personale scolastico sono stati uccisi e circa ventimila studenti e 2.463 insegnanti feriti. L’85 per cento delle scuole (477 su 564) ha subito dei danni e necessita di ricostruzione o riabilitazione, tra cui la scuola del Patriarcato di Gerusalemme.

LA RISPOSTA DELLA RETE CARITAS

Sin dal 7 ottobre 2023, la rete Caritas ha attivato un ampio piano di soccorso umanitario alla
popolazione, che grazie alle agenzie già presenti e operative nella Striscia (Caritas Gerusalemme e Crs) ha l’obiettivo di raggiungere almeno 1,6 milioni di persone, per un budget complessivo di più di 61 milioni di dollari.

APPELLO DELLA RETE CARITAS

• Cessate il fuoco immediato e permanente e il rilascio di tutti gli ostaggi e prigionieri arbitrari.
• Garantire operazioni umanitarie su larga scala immediate, sicure e senza ostacoli, aprendo al
massimo le capacità dei valichi critici per consentire alla popolazione di accedere alle forniture
umanitarie, di carburante e mediche essenziali, nonché ai servizi di base.
• Un’immediata revoca degli ordini di evacuazione per i civili di Gaza per impedire ulteriori
trasferimenti forzati e non sicuri di civili, privati delle forniture e dei servizi essenziali
• La ripresa totale dei finanziamenti all’Unrwa poiché rimane la spina dorsale delle operazioni di aiuto a Gaza e un’ancora di salvezza per i rifugiati palestinesi in tutta la regione;

• Incoraggiamento degli Stati a continuare ad esercitare la loro influenza per garantire che Israele rispetti le misure vincolanti ordinate dalla Corte internazionale di giustizia in applicazione della Convenzione sulla Prevenzione e la repressione del crimine di genocidio.

COSA POSSIAMO FARE NOI

In occasione dell’anniversario del 7 ottobre 2023 riteniamo opportuno che tutti i volontari e gli operatori attivi nel mondo Caritas, anche a livello parrocchiale, siano consapevoli del lavoro e dell’impegno, anche economico, che le Caritas di tutto il mondo stanno portando avanti per alleviare il dolore e le sofferenze di chi subisce le conseguenze della guerra. Siete dunque invitati a diffondere i dati che vi abbiamo presentato nei modi che ritenete più opportuni.

Per approfondimenti potete sempre fare riferimento al sito di Caritas Italiana: www.caritas.it.

Don Mario Merotta