Omelia in occasione del PELLEGRINAGGIO GIUBILARE VICARIA DI LANGA

15-01-2025

Carissimi fedeli e amici della Vicaria di Langa,

oggi vi siete fatti pellegrini, anzi pellegrini di speranza.

Siete venuti in pellegrinaggio qui presso la Cattedrale, la Chiesa Madre, siete una porzione del popolo santo di Dio che vuole vivere quest’ anno speciale, quest’ anno santo, un anno segnato veramente dalla speranza che non delude, così come ha voluto definirlo Papa Francesco quando lo ha indetto.

Ci siamo ritrovati alla porta della Cattedrale, abbiamo pregato, siamo entrati come pellegrini. Noi sappiamo che la porta è Cristo stesso: “ Io sono la porta”.

Questo Anno Santo deve farci incontrare Gesù nella nostra vita. Questa è la cosa principale, fondamentale.

Entrando in Cattedrale, tutti insieme, abbiamo fatto la prima sosta al Battistero, in quanto siamo battezzati.

Abbiamo professato la nostra fede, la fede in Dio, Padre e Creatore, in Gesù, Figlio e Redentore, nello Spirito Santo, Datore e Signore di ogni bene e amore per tutti.

Poi, segnati dall’acqua benedetta che ci ha resi figli di Dio e ci ha perdonato da tutti i peccati, siamo giunti davanti alla Parola di Dio che abbiamo proclamato solennemente.

Sono le letture di questa domenica quelle che abbiamo ascoltato, perché la Parola deve nutrire la nostra vita cristiana.

La parola di Dio è la bussola che ci deve condurre nella nostra vita e noi, troviamo quella speranza che ci aiuta a guardare al futuro con occhi diversi. Dopo l’ascolto e la proclamazione della parola venereremo la Croce, la Croce del Giubileo, perché in quella Croce noi vediamo l’atto di amore più grande di Dio e soprattutto è nella Croce che Cristo ci ha salvati e ci ha redenti e liberati da tutti i peccati.

Vorrei soffermarmi sulla Parola del Vangelo che abbiamo ascoltato.

Siamo chiamati a riflettere sul Vangelo delle Beatitudini secondo Luca. Questo brano, pur condividendo il tema con quello di Matteo, presenta un messaggio incisivo e diretto, che ci invita a riconsiderare le nostre idee su cosa significhi essere “beati” e quali siano i veri valori nella nostra vita.

 

“Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.” In questa affermazione, Luca ci invita a scoprire la bellezza e la profondità della povertà, non solo in senso materiale ma anche spirituale. Essere poveri in spirito significa riconoscere la nostra dipendenza da Dio e la nostra vulnerabilità. In un mondo che cerca il potere e il successo, le parole di Gesù ci sfidano a trovare la vera ricchezza in una relazione autentica con il Signore. È nei momenti di bisogno e di limitazione che possiamo avvicinarci a Lui e scoprire la Sua presenza.

 

“Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati.” Qui, Gesù non parla solo di fame fisica, ma anche della fame di giustizia, di amore e di verità. Questa beatitudine ci invita a riconoscere la nostra sete di Dio e a cercare il nutrimento spirituale che solo Lui può darci. In un mondo che spesso ci offre solo superficialità, siamo chiamati a cercare la sostanza, a nutrirci della Parola di Dio e a impegnarci per la giustizia e la verità.

 

“Beati voi che piangete, perché sarete consolati.” La sofferenza e il dolore fanno parte della vita umana, ma Gesù ci assicura che non siamo soli. La Sua promessa di consolazione è un invito a portare i nostri dolori a Lui, a trovare la speranza anche nei momenti più bui. In questo, vediamo un Dio che non è distante dalle nostre miserie, ma si fa vicino, ci abbraccia e ci sostiene.

 

Le Beatitudini di Luca non si fermano solo a queste affermazioni positive; seguono anche dei “guai”. Questi avvertimenti sono altrettanto importanti, perché ci mostrano le conseguenze di una vita vissuta lontano da Dio e dai Suoi valori. “Guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione.” Questo ci invita a riflettere su come utilizziamo le nostre risorse e su come possiamo cadere nella trappola dell’egoismo e dell’indifferenza verso il bisogno degli altri. È un richiamo alla responsabilità e all’impegno sociale.

 

Carissimi, le Beatitudini secondo Luca ci mostrano un cammino di vita che si oppone alle logiche del mondo. Sono un invito a vivere in modo autentico, a cercare il regno di Dio e a mettere in pratica la Sua giustizia e misericordia. Sono una chiamata a essere testimoni di speranza e di amore in un mondo che ha bisogno di entrambi.

 

Chiediamo oggi al Signore di aiutarci a vivere queste Beatitudini nella nostra quotidianità, affinché possiamo essere strumenti della Sua pace e portatori di gioia per gli altri.

Invochiamo Maria e tutti quanti i nostri santi patroni perché ci aiutino a vivere le Beatitudini in questo Anno Santo.

Con l’aiuto di Dio continuiamo il nostro cammino e pellegrinaggio di speranza nella vita. Amen.