RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL PAPA
Preghiera di offerta quotidiana
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre Tua e della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria di Dio nostro Padre
intenzione del Papa
Preghiamo perché le persone con disabilità siano al centro dell’attenzione della società, e le istituzioni promuovano programmi di inclusione che valorizzino la loro partecipazione attiva.
intenzione dei vescovi
Una Via del cuore al servizio del mondo
Che cos’è l’AdP? Rete Mondiale di Preghiera APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
è un servizio alla Chiesa Cattolica diffuso in tutto il mondo, compatibile con tutti i tipi di associazioni e movimenti, che propone la spiritualità del Cuore di Gesù per aiutare tutti i membri della Chiesa a vivere pienamente il Battesimo e l’Eucaristia nello spirito del sacerdozio comune dei fedeli.
L’ AdP propone tre impegni fondamentali:
l’Offerta quotidiana
la Consacrazione
la Riparazione
Attraverso l’invito a pregare e riflettere mensilmente sulle intenzioni del Papa e dei Vescovi permette di collegare la vita spirituale con la realtà concreta delle «gioie e delle speranze, delle tristezze e delle angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono» (GS, 1).
Oggero Norchi can. Renato Maria
Direttore dell’Apostolato della Preghiera
Adorazione di Dicembre 2023
Silvia Paradiso

G: Vogliamo mettere oggi davanti al Volto del Signore le persone con disabilità, affinché siano al centro dell’attenzione della società, e le istituzioni promuovano programmi di inclusione che valorizzino la loro partecipazione attiva.
Canto per l’esposizione eucaristica: Ai piedi di Gesù (RnS)
Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore voglio amare te. (2 v.)
Accoglimi, perdonami, la tua grazia invoco su di me.
Liberami, guariscimi. E in te risorto per sempre io vivrò!
Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore chiedo forza a te. (2 v.)
Signore sono qui ai tuoi piedi,Signore dono il cuore a te. (2 v.)
Ascoltiamo le parole della Scrittura:
Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. (Lc 10,21)
Sapete che durante una malattia del corpo vi annunciai il Vangelo la prima volta; quella che, nella mia carne, era per voi una prova, non l’avete disprezzata né respinta, ma mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù. (Gal 4, 13-14)
Ciascuno vale per ciò che è
(silenzio di riflessione)
Trasformare l’indifferenza in prossimità
Questo era lo sguardo di Gesù sulle persone che incontrava: uno sguardo di tenerezza e di misericordia soprattutto per coloro che erano esclusi dall’attenzione dei potenti e persino delle autorità religiose del suo tempo. Per questo, ogni volta che la comunità cristiana trasforma l’indifferenza in prossimità – questa è una vera conversione: trasformare l’indifferenza in prossimità e in vicinanza – ogni volta che la Chiesa fa questo e trasforma l’esclusione in appartenenza, adempie la propria missione profetica. In effetti, non basta difendere i diritti delle persone; occorre adoperarsi per rispondere anche ai loro bisogni esistenziali, nelle diverse dimensioni, corporea, psichica, sociale e spirituale. Ogni uomo e ogni donna, infatti, in qualsiasi condizione si trovi, è portatore, oltre che di diritti che devono essere riconosciuti e garantiti, anche di istanze ancora più profonde, come il bisogno di appartenere, di relazionarsi e di coltivare la vita spirituale fino a sperimentarne la pienezza e benedire il Signore per questo dono irripetibile e meraviglioso.
Generare e sostenere comunità inclusive – questa parola è importante, inclusive, sempre – significa, allora, eliminare ogni discriminazione e soddisfare concretamente l’esigenza di ogni persona di sentirsi riconosciuta e di sentirsi parte. Non c’è inclusione, infatti, se manca l’esperienza della fraternità e della comunione reciproca. Non c’è inclusione se essa resta uno slogan, una formula da usare nei discorsi politicamente corretti, una bandiera di cui appropriarsi. Non c’è inclusione se manca una conversione nelle pratiche della convivenza e delle relazioni.
(Dal Discorso di Papa Francesco a un gruppo di persone con disabilità in occasione della loro giornata internazionale, 3 dicembre 2022)
(silenzio di riflessione)
G: Preghiamo insieme, cantando: Il Signore ti ristora, Dio non è lontano. Il Signore viene ad incontrarti, viene ad incontrarti! (Taizè)
- «Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Gesù si fermò e disse: “Chiamatelo!”». (Mc 10, 46-49)
- Ti preghiamo, Signore Gesù, per tutti coloro che sono affetti da disabilità sensoriali, perché sappiamo ascoltare, come hai fatto tu, il loro grido, fermarci con loro e, con loro, ricominciare a seguire Te che sei il Signore di tutti. Rit. cantato
- «Alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza». (Lc 5, 18-19)
- Ti preghiamo, Signore Gesù, per tutti coloro che sono affetti da disabilità fisiche. Trovino comunità inclusive, capaci di accoglienza, di riconoscimento e di sostegno, comunità veramente fraterne in cui ciascuno “porta i propri fratelli”, come Tu porti ciascuno di noi. Rit. cantato
- «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce». (Mc 9, 17-18)
- Ti preghiamo, Signore Gesù, per tutti coloro che sono feriti nella mente, perché sappiamo riconoscerli nei loro bisogni, comprendere la loro intima sofferenza. Aiutaci a non mantenerci distanti dalle piaghe dei nostri fratelli, ma a toccarle e a condividerle, come hai fatto Tu. Rit. cantato
Canto: Guariscimi, o mio Signor (R. Patzleiner-Figli del Divino Amore)
Guariscimi o mio Signor, guariscimi o mio Signor.
Con il tuo sangue guariscimi, guariscimi o mio Signor.
Liberami o mio Signor, liberami o mio Signor.
Con il tuo sangue liberami, liberami o mio Signor. Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.
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